Cos’è il dimagrimento?

Il dimagrimento è un processo fisiologico caratterizzato dalla riduzione del tessuto adiposo di riserva e ha come conseguenza un calo della massa corporea totale.
L’adipe presente nel nostro corpo ha importanti funzioni nell’organismo quali: riserva energetica, isolamento termico, controllo ormonale, regolazione del metabolismo cellulare e si divide in adipe sottocutaneo e adipe viscerale.
Nel processo di dimagrimento è necessario porre l’organismo in condizioni di catabolismo cioè di demolizione dei tessuti di riserva a scopo energetico, condizione opposta dell’anabolismo o costruzione.
I bersagli principali del processo catabolico dimagrante sono l’adipe sottocutaneo e l’adipe viscerale, anche se, spesso, una fase catabolica intensa può compromettere significativamente l’integrità di altre strutture come quella muscolare.

Le difficoltà nel dimagrimento

Le difficoltà che si possono incontrare durante il processo di dimagrimento derivano dal fatto che il tessuto adiposo e i meccanismi che ne regolano il trofismo rappresentano un sistema di autodifesa contro i periodi di carestia e denutrizione.
Uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per ottenere una riduzione delle adiposità e quindi di un dimagrimento efficace è la dieta.
Se si considera che i processi di digestione e assorbimento necessitano energia per verificarsi, il consumo di cibo indurrà il corpo a spendere energie e quindi calorie per sostenere questi processi, più elevato sarà il metabolismo di base maggiore sarà lo stimolo sul processo di dimagrimento.

Un consumo giornaliero più frequente di cibo determinerà quindi un innalzamento del metabolismo di base, favorendone il dimagrimento.
Il corpo, infatti, incrementerà la spesa energetica in seguito all’aumento del metabolismo di base e tale apporto energetico non verrà stoccato sotto forma di grassi come accade durante i periodi di privazione di cibo.
Di solito si associa la perdita di peso al dimagrimento, è importante tuttavia capire che il dimagrimento è un processo che porta alla riduzione del peso corporeo e non il viceversa.

Quando si inizia una dieta ipocalorica, ad esempio, si possono perdere diversi chili nel primo periodo ma questa diminuzione del peso il più delle volte deriva da una perdita di liquidi nel corpo e non del grasso in eccesso.
All’inizio, il corpo sottoposto a una dieta ipocalorica diminuisce il proprio peso. Dopo è costretto, per fini di sopravvivenza, ad abituarsi a un ridotto apporto nutrizionale, quindi adatterà il suo metabolismo a quelle poche calorie interrompendo il processo di dimagrimento.
La buona riuscita di una dieta, il cui fine è il dimagrimento, si basa solitamente sul responso della bilancia, strumento che dà informazioni relative alla perdita di peso ma non se questa perdita è legata ad una diminuzione di massa grassa, magra, o semplicemente associata a perdita di liquidi.

Le Calorie nel dimagrimento

Le Calorie del DimagrimentoIl concetto delle calorie viene preso in considerazione nella maggior parte delle diete; si pensa che, per dimagrire, basta introdurre meno calorie di quelle che si consumano ma questo è vero solo in parte e diventa una delle tante credenze da sfatare.
Le diete troppo ferree non sempre rappresentano il metodo più efficace per il dimagrimento. Un’eccessiva restrizione calorica porterebbe l’organismo a sopravvivere con meno calorie causando un abbassamento delle proprie funzioni vitali. Di conseguenza avremo una diminuzione del metabolismo basale, stanchezza cronica, riduzione delle masse muscolari e astenia in generale.
Il corpo per proteggersi tenderà a ottimizzare sempre più l’apporto calorico fornito dalla dieta e basteranno saltuarie abbuffate per annullare ogni ulteriore calo di peso corporeo.
Per quanto l’apporto calorico sia un fattore importante, in un qualsiasi programma dietetico, questa restrizione calorica deve essere solo una caratteristica della dieta che deve tener conto di molti altri aspetti, a volte più importanti.

Gli Ormoni nel dimagrimento

Ormoni tiroidei

Quando si inizia una dieta, di qualsiasi natura essa sia, non bisogna sottovalutare la funzione di importanti ormoni nel nostro organismo.
Da un punto di vista ormonale, il consumo di cibo fa aumentare la secrezione di ormoni tiroidei che sono responsabili dell’incremento del metabolismo di base.
La ridotta assunzione di cibo predispone il corpo ad uno stato di deprivazione con abbassamento del metabolismo di base. Il livello di ormoni tiroidei e la propria spesa energetica diminuiscono a fronte di una prossima riduzione della frequenza dei pasti.
Per quanto possa sembrare un paradosso, l’incremento giornaliero di cibo è l’arma più naturale che abbiamo a disposizione per favorire il dimagrimento. Questo amplificherebbe la secrezione degli ormoni tiroidei e di conseguenza l’incremento del metabolismo.

Ormone lipogeno: Insulina

Un altro ormone da non sottovalutare durante il processo di dimagrimento è l’insulina. L’insulina è un ormone anabolico, è l’ormone lipogeno per eccellenza.
I carboidrati stimolano la secrezione d’insulina. L’assunzione di un carboidrato genera nel flusso sanguigno un’impennata dei livelli di Insulina che comporta un aumento di peso. L’ormone è responsabile della crescita del tessuto adiposo attraverso la conversione dei carboidrati in grassi. Ne segue che elevati livelli d’insulina causano un accumulo di grasso inibendo il processo di dimagrimento.
L’indice glicemico rappresenta la velocità con la quale il carboidrato è convertito in glucosio dal nostro corpo ed entra nel flusso sanguigno. Maggiore sarà l’indice glicemico di un alimento maggiore sarà la velocità con la quale il glucosio che ne deriva entrerà nel sangue; viceversa nel caso di un valore basso dell’indice glicemico.
Un alimento avente un basso valore dell’indice glicemico determinerà una bassa secrezione d’insulina e la probabilità che i carboidrati assunti vengano convertiti in grassi si abbasserà, consentendo il consumo di questi per la produzione di energia.
I cibi a basso indice glicemico si sono dimostrati fondamentali nelle diete perché danno un senso di sazietà più duraturo dopo il consumo di un pasto. Questo aspetto non è da sottovalutare considerando che è possibile rimanere su un regime nutrizionale ipocalorico per tempi più lunghi senza avvertire la sensazione di fame; si rivela dunque un elemento chiave nel raggiungimento del dimagrimento.

I Nutrienti nel dimagrimento

I singoli nutrienti quali proteine, carboidrati e grassi, necessitano di energia per essere digeriti dal sistema gastrointestinale. L’energia che il nostro corpo brucia per digerire e assorbire i nutrienti è indicata col nome di T.I.D. (Termogenesi Indotta dalla Dieta).
Il T.I.D. è differente per ogni nutriente:

  • il T.I.D. delle proteine è il 25%
  • il T.I.D dei carboidrati è il 5%
  • il T.I.D. dei grassi è il 2%.

Da queste percentuali si evince che il consumo proteico fa innalzare la spesa energetica del corpo, quindi il metabolismo di base, in misura maggiore rispetto all’introduzione di qualsiasi altro nutriente. Questo giustificherebbe la presenza nelle diete della componente proteica ad ogni pasto, se l’obiettivo desiderato è far sollevare il metabolismo di base che è il fattore determinante nel processo di dimagrimento.
La maggior parte delle diete che mirano a perdite di grasso e dimagrimenti efficaci sono quelli che prevedono apporti proteici relativamente elevati.

L’idratazione nel dimagrimento

Bere tanta acquaIn tutte le diete, di qualsiasi natura esse siano, si sottolinea l’importanza dell’acqua, sostanza essenziale per la vita e fondamentale per una sana alimentazione. A differenza di molte bevande come quelle nervine quali tè e caffè o quelle zuccherine o alcoliche, l’acqua nelle diete non apporta energia né ha alcuna capacità di aumentare il metabolismo corporeo. Bere acqua al posto degli svariati liquidi non può che giovare al dimagrimento.
L’acqua la cui presenza è rilevante nel tessuto muscolare è invece assai carente in quello adiposo, fattore che spiega il perché i soggetti in sovrappeso e obesi presentano una percentuale d’acqua corporea più bassa rispetto ai soggetti magri.
L’assunzione d’acqua, facilita l’eliminazione delle tossine dall’organismo che essendo lipofili tendono ad accumularsi nel tessuto adiposo. La ridotta idratazione quindi avrebbe un effetto ingrassante oltre che poco salutare a seguito di un eccesso di tossine in circolo.
Una buona abitudine da adottare nel quotidiano sarebbe quella di bere lontano dai pasti perché si stimolerebbe il senso di sazietà, diminuendo la quantità di cibo ingerita. Il bere durante i pasti provocherebbe un rallentamento della digestione dovuto alla diluizione dei succhi gastrici. L’acqua, infatti, una volta assorbita a livello intestinale, fluisce nel sangue variando il volume del plasma con conseguente aumento della pressione arteriosa.
Bere nelle giuste quantità è alla base di una sana alimentazione ed è importante sia per star bene che per evitare le conseguenze poco piacevoli della disidratazione.

Cosa fare per dimagrire

Dopo aver messo alla luce solo alcuni dei punti fondamentali sui quali agire per migliorare il proprio stato ai fini di un dimagrimento sano, sarebbe bene rivolgersi a un professionista del settore, ovvero un dietista, un dietologo, un nutrizionista specializzato o un centro dimagrimento, soprattutto per chi presenta problemi di sovrappeso, obesità o malattie del metabolismo. Per chi invece desidera migliorare solamente il proprio aspetto fisico, è sufficiente assicurarsi di svolgere una regolare attività fisica motoria, correggendo l’alimentazione ed eliminando il cibo spazzatura.

Il dimagrimento a fini salutistici è indicato per chi possiede un Indice di Massa Corporea maggiore di 24,9, per chi ha una distribuzione dell’adipe sfavorevole e alti fattori di rischio per la salute o presenta complicazioni del metabolismo.
È sempre più usuale nella società adottare le diete fai da te, come quelle che si trovano nelle riviste, o quelle propinate nelle palestre, diete scaricate da internet o addirittura le diete personalizzate per altri. Nessuna di queste iniziative potrà mai garantire un iter preciso e accurato, che dovrebbe prevedere l’anamnesi alimentare, la rilevazione antropometrica e controlli periodici.
Per dimagrire bisogna necessariamente, rivolgersi a un professionista competente in materia che farà la differenza in termini di risultati e mantenimento dello stato di salute, un professionista dell’alimentazione in grado di stilare una dieta personalizzata e specifica per ogni caso.

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